venerdì 14 dicembre 2018

GLOBAL COMPAT | Il Vaticano e la liberalizzazione immigrazionista


di Igor Colombo (Defend Italia) 

 Accogliere, proteggere ed integrare , all’ordine ed al servizio di queste tre parole il Vaticano arriva a Marrekech  per sedersi al tavolo delle Nazioni Unite e dire si al Global Compact ,accordo che prevede una sorta di liberalizzazione globale dei flussi immigratori.  Di questa posizione da  parte di chi guida la Chiesa Cattolica aperta all’ecumenismo ed alla libertà religiosa di certo non può sorprenderci , visti anche i continui discorsi tenuti da Bergoglio a sostegno dell’immigrazione, facendo altresì  anche paragoni forzati e fantasiosi , mossi da marchiani errori teologici ed anche storici e geografici , specie quando ha più volte paragonato la fuga in Egitto da parte della Sacra Famiglia per sfuggire alla furia tirannica di Erode il Grande, raccontando l’episodio del Vangelo adattandolo motu proprio  alla tematica attuale.  Ma se il Vaticano va a sedersi  ai tavoli Onu e dare il suo sostegno, pur non avendone alcun titolo non essendone Stato membro,  tutto ciò è spinto da una ispirazione di fondo di carattere squisitamente finanziario ,dal momento che la vera e propria mente che è stata dietro a tutta questa posizione della Santa Sede  a sostegno del fenomeno immigratorio è quella di un signore, deceduto all’inizio di questo 2018 , Peter  Sutherland ,  un magnate irlandese amico di Soros e con la sua stessa demoniaca visione mondialista cui lo stesso Bergoglio affidò la presidenza dell’ “INTERNACIONAL CATHOLIC MIGRATION COMMISSION” una specie di grande fratello economico vaticano sui flussi immigrazionisti.  Il  papa argentino in più    concesse a  anche di amministrare il patrimonio della sede Apostolica a questo signore già membro del gruppo Bilderberg  e dirigente della Goldman Sachs.  Peter Sutherland   è stato il vero ispiratore delle parole di Bergoglio, la sua visione che è stata scolpita nel pensiero vaticanista-modernista e che sta interpretando e portando avanti a menadito attualmente il segretario di Stato Vaticano il cardinale Parolin , vuole l’abolizione di tutti i confini nazionali, l’integrazione e la sostituzione di popolo,  il tutto con un ruolo non di poco conto giocato dal Vaticano che attraverso le sue innumerevoli associazioni sparse sui territori, dalla stessa accoglienza continua a ricavare  ingenti profitti economici. Da un punto di vista dunque di primogenitura dell’idea di questo folle Global Compact,  la partecipazione del Vaticano è più che legittima in quanto  il vero ideatore di tale progetto è stato l’uomo d’affari cui si è affidato Bergoglio  ,dal momento che Peter Sutherland oltre ad aver ricoperto vari incarichi negli enti sovranazionali fu  nominato dall’ex capo dell’Onu ,Kofi Annan ,rappresentante delle Nazioni Uniti per le questioni migratorie appunto,incarico che ricopri per circa 10 anni.  Dunque la Chiesa del Concilio sotto questo pontificato avrebbe scelto bene il suo uomo cui demandare i propri affari internazionali su certe tematiche che rappresentano attualmente una Eldorado per chi con l’immigrazione fa affari, dalle Ong ,ai vari governi compiacenti , un piano progettato con la massima oculatezza ed astuzia come tutti quelli messi in piedi dal nuovo ordine mondiale che ingloba anche il Vaticano per l’attuazione dei suoi obiettivi finali ed esiziali per i popoli e le nazioni.