domenica 15 aprile 2018

PRIMAVALLE, 16 APRILE 1973, QUEL MALEDETTO ROGO. STEFANO E VIRGILIO PRESENTI!



di Marco Tuccillo (Defend Italia)

Era il 16 Aprile 1973, quartiere popolare Primavalle (Roma), quando un commando di terroristi rossi di Potere Operaio  appiccarono il fuoco sotto la porta dell'appartamento di Mario Mattei, netturbino e segretario locale della sezione MSI

I figli Mattei: Virgilio di 22 anni e Stefano di soli 10 anni, restarono intrappolati nelle fiamme e moriranno per le gravissime ustioni riportate

Emblematica e al contempo straziante, la storica fotografia di Virgilio che muore alla finestra della propria camera mentre urlava disperato in cerca di aiuto.

All'indomani del terribile avvenimento, molti furono i giornalisti e gli intellettuali che si schierarono da parte degli assassini di Potere Operaio, arrivando a schernire la morte dei fratelli Mattei o elaborando veri e propri articoli di giornale dove veniva chiarito che a morire erano dei "fascisti" e che in fondo, della loro esecuzione, perché di questo si trattava, non importava a nessuno.

Arrivò il tempo del processo di primo grado, dove ci fu l'assoluzione dei tre attentatori: Lollo, Grillo e Clavo; per mancanza di prove sui fatti e per inconsistenza dell'accusa.

Nel processo di secondo grado, invece, avvenne la condanna definitiva per i tre assassini, ovvero 18 anni di carcere per incendio doloso, duplice omicidio colposo, utilizzo di esplosivi e materiale altamente incendiabile.

Lollo, in attesa di processo d'appello, decise di fuggire in Sudamerica supportato economicamente dai noti Dario Fo e Franca Rame.

Manlio Grillo, invece, scappò in Nicaragua grazie agli stessi aiuti di cui beneficiò Achille Lollo e per quanto riguarda Clavo, invece, risulta ancora oggi non rintracciabile.

La pena per i tre è dichiarata estinta, dalla Corte d'appello, per i tre assassini di Virgilio e Stefano.

Furono molti gli appelli, molte le lacrime e la sofferenza di chi ha dovuto sentire il peso di non meritarla la giustizia, in quanto se si è "fascisti" o collegati a tali, la morte è addirittura giustificata o passa in sordina come se fosse un avvenimento normale.

Le nuove e vecchie generazioni di camerati, in questa data, oggi, 16 aprile vogliono ricordare Virgilio e Stefano Mattei, morti fin troppo giovani per colpe che mai hanno avuto e che la bestia rossa invece gli attribuì.

Quel 16 Aprile 1973, vennero recisi dal prato i due fiori più belli.


PRESENTE!

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