sabato 28 aprile 2018

L'ESEMPIO DI ALFIE. Il papà: «Il mio gladiatore ha steso il suo scudo e si è guadagnato le ali alle 02:30»


di Marco Tuccillo (DEFEND ITALIA)

In questi mesi tutti noi siamo rimasti con il fiato sospeso in merito alla storia di Alfie Evans, un bimbo inglese affetto da una malattia rarissima neurologica degenerativa.

Il piccolo Alfie è stato ricoverato per la prima volta a sette mesi, nel reparto di terapia intensiva dell’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool, dove cominciò un calvario senza fine per lui e per i suoi genitori, Tom e Kate.

Nel dicembre del 2017, i medici inglesi appurano che il sistema di ventilazione, che garantisce ossigeno al piccolo Alfie, deve essere troncato in quanto incapace di guarire.

Nonostante la miriade di appelli di Tom e Kate, le parole del Papa, la mobilitazione dei moltissimi che hanno preso a cuore la vicenda del piccolo guerriero e l'intervento di governi come quello italiano e polacco, la situazione non è cambiata lasciando alla magistratura e al sistema sanitario britannico la principale operatività sul caso.

Giungiamo a pochi giorni fa, il 20 Aprile, quando la corte suprema britannica sentenzia la sua brutale condanna confermando che il sistema di ventilazione va sospeso immediamente. Infatti, intorno alle 23:00 del 24 Aprile, Alfie viene privato dei supporti vitali per la respirazione, da qui il piccolo comincerà a lottare duramente per la vita, mostrando al mondo intero una volontà più unica che rara, respirando senza i dovuti mezzi sanitari.

Le piazze di molte città europee si riempiono di persone che pregano per Alfie, tra cui le nostre Roma, Milano e Torino ma alle 02:30 del 28 Aprile giunge al mondo la triste notizia, Alfie Evans non ce l'ha fatta ed è volato in paradiso.

Una lotta che ha dell'incredibile quella del bambino, alimentata dall'amore che solo due genitori possono donare e dai moltissimi sostenitori che si sono adoperati in tutti i modi per salvare una situazione drastica, una condanna a morte che testimonia l'andamento della società odierna orientata verso la "cultura della morte" a discapito della vita e della luce. Un mondo dove prevalgono "diritti" per tutto ciò che è anti-vita, come l'aborto, bambini in provetta e adozioni da parte di "genitori" dello stesso sesso.

Alfie Evans è stato ucciso dalla perfida albione, dalla sua magistratura, dalla sua polizia che blindava l'ospedale, dal sistema sanitario che ha privato ossigeno, cibo e acqua ad una creatura innocente e dalla corona che non si è minimamente espressa in merito.

Per noi, invece, Alfie è esempio e vivrà per sempre nei nostri cuori, un soldato di Dio che ha abbandonato questo malvagio mondo con la consapevolezza di aver combattuto duramente, contro tutto e tutti.

«Il mio gladiatore ha steso il suo scudo e si è guadagnato le ali alle 02:30». Thomas Evans (Papà di Alfie) Liverpool, 28 aprile 2018