lunedì 28 gennaio 2019

LA SCUOLA ELEMENTARE NEL VENTENNIO

di Igor Colombo (Defend Italia)

L’ultima vera riforma della scuola italiana è stata quella del 1923 attuata sotto il governo fascista e che ebbe come ideatore il ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile che diede un’ impostazione ancora oggi iconica di educazione nazionale,  ordine, disciplina ed estetica, soprattutto a partire dalla primaria che con l’istituzione del maestro unico segna l’adesione ad un tempo rimasto poi quale esempio didattico per molte altre generazioni di studenti ed insegnanti fino al processo  di dissoluzione della Scuola introdotto dalle riforme dei governi liberali nella forma pratica e politica.

L’idea già che si aveva del concetto di scuola durante il ventennio, era di perfetto ordine teso a creare e formare l’uomo patriota ed italiano indirizzato disciplinatamente nelle sue varie fasi di sviluppo e crescita ed inquadrato nelle organizzazioni giovanili e studentesche create dal Fascismo, quali i Figli della Lupa, i Balilla, Avanguardisti etc.

Quel che preme evidenziare è l’immagine che a  noi è stata ricostruita attraverso i racconti dei  nostri nonni e genitori che di quegli anni furono i protagonisti  di una fase storico-culturale dal sapore di rivoluzione in senso patriottico e di obbedienza ad un sistema Stato che già dagli anni della fanciullezza instillava il sacro fuoco della Patria ed il senso di appartenenza e di culto verso la Nazione.

Tre file di sette banchi ciascuno ed ognuno il calamaio al centro, i grembiuli in perfetto spolvero ed ordine ,i quadri  del  Duce, del Papa e del Re attaccate alle pareti , ed il Crocifisso al quale la mattina prima dell’inizio delle lezioni ci si rivolgeva tutti in piedi in preghiera, la cattedra del maestro al centro e la cartina geografica alle spalle.  

Alla base dei programmi didattici vi era rigidamente la conoscenza della nostra millenaria storia e civiltà ,fin dai tempi dell’antica Roma  dalla sua fondazione , passando per altre importanti figure storiche come Napoleone, Mazzini etc  , d’obbligo  poi  l’apprendimento delle opere letterarie di Carducci e le poesie di Pascoli ,fino ad avere un’ottima conoscenza della geografia italiana con l’imparare i nomi dei fiumi più importanti dello stivale.

Quel modello didattico voluto dal Fascismo seppe riportare al centro del bambino italiano la formazione e l’educazione, fronteggiando e spazzando via una crisi che aveva investito  l’istruzione scolastica negli anni precedenti  e che cominciò con la riforma Gentile, l’adozione del testo unico di Stato  e si completò con la “Carta della Scuola” del ministro Bottai nel 1939.

La Scuola assunse un ruolo fondamentale nell’interesse della costruzione del nuovo uomo italiano attraverso un significativo processo che al giorno di oggi con la cultura sessantottina che ha ormai corrotto le menti di studenti ed  insegnanti, quest’ultimi  figli  di quell’epoca degenerativa e tardo consumistica , appare come una imposizione aliena ma che in realtà rappresentò nella sua irreggimentazione , un veicolo altamente educativo e di indottrinamento all’amore di Patria ed al rispetto delle leggi e l’osservanza dei doveri quale fase propedeutica nel beneficiare di diritti, indispensabili ad essere cittadini e soprattutto componenti di una comunità nazionale inquadrata nell’ottica dello spirito di appartenenza .

Tutti i provvedimenti e la creazione delle organizzazioni giovanili avevano quale principio cardine proprio questo con una Scuola che garantiva a tutti il diritto allo studio ed assisteva anche le famiglie più povere per l’acquisto ai loro fanciulli delle divise che venivano fornite gratuitamente.

La Scuola elementare  quale primo gradino  della formazione didattica-dottrinaria dell’italiano ,educato ,istruito e disciplinato, un riflesso di quello che in quegli anni era la politica nazionale del governo tesa al bene dell’economia nazionale, alla difesa della famiglia quale nucleo e cellula sociale più importante , dove la donna assorbiva un ruolo fondamentale di moglie e di madre al centro di tutto, della crescita demografica della nazione ,tutto partiva dall’integrità fisica e morale del bambino sui banchi di scuola cui lo Stato svolgeva un ruolo di assistenza ed aiuto con la creazione di asili nido, centri di assistenza di maternità ed infanzia ,refettori etc.

L’intervento dello Stato nella scuola si faceva sentire e questa impostazione ed educazione rimase in piedi per un certo periodo anche dopo la fine del Fascismo e l’avvento della nuova Costituzione italiana, con insegnanti che avevano assorbito   quel modello e  quell’istruzione, che per molti anni hanno tenuto ben saldo il concetto di istruzione e di disciplina, andato  poi via via distrutto e sostituito con metodi moderni che hanno portato disordine, marchiato con la venuta meno del principio autorevole dell’insegnante sin dalla scuola elementare, proseguendo poi nella scuola media inferiore e superiore, quando ormai la decadenza dei costumi e della mentalità dissolutrice liberale ha dettato ed imposto nuove linee guida anti-nazionali e anti-didattiche , in un conclamato disordine che poi si riflette nella nostra società priva ormai di riferimenti etici , morali e culturali ,da emulare in prospettiva al bene della Patria e soprattutto dell’essere umano.

A tutta questa tristezza e desolazione, oggi cercano di porre un freno le organizzazioni politiche studentesche dei partiti nazional-popolari, come per esempio la formazione di Lotta Studentesca, impegnata coi suoi militanti sul territorio nazionale nelle battaglie che riguardano i tanti problemi cui è avvolta la scuola, con azioni dimostrative di militanza e di formazione altamente indicative e da prendere come esempio, come per  il diritto allo studio nell’ambito di una scuola pubblica e la lotta al caro libri, contro la perversione etica e di corruzione  morale e fisica che avviene attraverso strumenti come il gender ed altre  di morte come la droga che penetra sempre più nelle scuole, un percorso insomma da seguire e da sostenere da parte di una Nazione che, come tutte, ha nei bambini e negli adolescenti il futuro .