venerdì 30 marzo 2018

COMBATTERE E' UN DESTINO: IN RICORDO DEL CAMERATA DIMITRI


di Marco Tuccillo (Defend Italia)

Giuseppe Dimitri detto "Peppe", un cavaliere senza tempo, dodici anni fa, come oggi, cadeva dal suo "cavallo"; un orribile incidente motociclistico avvenuto a Roma, che scosse brutalmente tutta l'area ma soprattutto coloro che lo affiancarono in vita e lo accompagnarono nell'aldilà.

Ma torniamo indietro nel tempo, ripercorriamo a brevi tratti, i passi più significativi dell'esistenza di Peppe Dimitri.

Peppe, si avvicinò a Avanguardia Nazionale all'età di 15 anni, in quel periodo frequentava il "Vivona", liceo classico dell'EUR, il suo quartiere, ai tempi già avamposto del movimento di Stefano Delle Chiaie.

Dimitri divenne in pochi anni una delle figure di riferimento dei giovani neofascisti della Capitale. Appassionato di tattica militare e di guerriglia urbana, allestì campi in boschi abbandonati o in montagne dai sentieri impervi, allo scopo di addestrare i giovani militanti alla lotta "corpo a corpo", temprarne la resistenza fisica e abituarli alla sopravvivenza in situazioni estreme.Nel 1976 Avanguardia Nazionale venne sciolta perché oggetto di un'inchiesta per ricostituzione del partito fascista.

Dopo lo scioglimento di Avanguardia Nazionale, Peppe Dimitri insieme ad altri due militanti, ovvero Roberto Fiore e Gabriele Adinolfi, fondò Lotta Studentesca presso la Libreria ROmana di Walter Spedicato, gruppo che poi prenderà il nome definitivo di Terza Posizione (1978).

Dimitri nel corso della sua gioventù fu imputato anche per scontri e tafferugli vari. Fu condannato, tra i reati più gravi, anche per "banda armata". 

Il processo terminò con l'assoluzione di Dimitri. Il 23 settembre del 1980 Adinolfi, Dimitri, Fiore ed una quarantina di giovanissimi 

furono oggetto di mandato di cattura per reati associativi relativi alla costituzione di Terza Posizione. Giuseppe Dimitri uscì di prigione dopo aver scontato otto anni di pena, nel 1988.

Nel 1994, Peppe Dimitri terminò definitivamente la militanza extraparlamentare per confluire in "Alleanza Nazionale". Si sposò poi con Barbara, figlia di Giano Accame, dalla quale ebbe una figlia, Matilde. Nel 2006 perse la vita, coinvolto in un incidente stradale. Ci lasciava un guerriero, ci lasciava una colonna portante della militanza, ci lasciava un camerata.