La magia della Polonia nazionalista si è rinnovata e ci ha fatto vedere Andrzej Duda Presidente della Polonia e Roberto Fiore leader di Forza Nuova e degli eurodeputati aderenti ad APF, braccio a braccio contro l'UE. Trecento mila tra patrioti polacchi e nazionalisti arrivati da tutto il Vecchio Continente, in testa al corteo delle formazioni politiche, ospite d'onore la folta delegazione di Forza Nuova con lo striscione.
di Marco Tuccillo (Defend Italia)
L'11 Novembre 2018, come ogni anno, si è tenuta a Varsavia (Polonia) la nota "" ovvero "Marcia dell'indipendenza".
L'imponente manifestazione rappresenta oramai la culla di rappresentanza di tutti i movimenti patriottici e nazionalisti Europei, che si riconoscono nei valori della millenaria europa che vengono incarnati alla perfezione dai circa 300.000 manifestanti presenti nelle strade della capitale polacca.
Bandiere biancorosse polacche che si amalgano alla moltitudine di colori delle altre bandiere europee, andando a testimoniare un senso di unità più unico che raro; quello stesso senso di fratellanza che l'Unione Europea ha tentato di distruggere con i suoi mostruosi tentacoli.
Al contrario delle fandonie dei pennivendoli che cianciano di ritorno ad un'ipotetica guerra europea se al potere dovessero arrivare i nazionalismi, la marcia dell'indipendenza dimostra l'esatto contrario,andando a smentire le infamie di chi, ogni giorno, serve la causa del mondialismo e del pensiero unico, oramai colonne portanti del sistema finanziario capitalistico e NeoTrotskista,che tanto sangue ha fatto versare al nostro glorioso continente.
In Polonia, oltre i noti movimenti nazionalisti polacchi di spicco come l'ONR e MW, abbiamo potuto vedere anche la folta presenza di patrioti provenienti da ogni parte d'Europa, ad esempio: gli italiani di Forza Nuova con Lotta Studentesca, ramo giovanile del movimento; gli Spagnoli di Democracia Nacional e delle altre forze nazionaliste iberiche; le forze slovacche di Kotleba e quelle rumene di Noua Dreaptă; ancora tantissime altre realtà come ucraini, russi, greci, belga, francesi e via discorrendo.
Un'Europa dei popoli realmente unita sotto gli slogan di Dio, Onore e Patria scagliando contro Bruxelles canti di guerra e volontà di riconquista senza compromessi, con la sola speranza nell'ardore che ha mosso così tanti patrioti a ritrovarsi fianco a fianco, nell'eterna guerra tra bene e male.