di Marco Tuccillo (Defend Italia)
In questi anni di sprechi, di ossessioni nell'ostentare il vuoto assoluto, di corse e di capi chini sugli schermi "luccicanti" degli smartphone, dove tutto è un mercato dove si compra e si vende senza morale, etica e dignità; noi ci ritroviamo nel mezzo a guardare con incredulità ciò che si palesa violentemente dinanzi i nostri occhi, forse ancora ingenui, probabilmente furbi perché in fondo sappiamo che usufruiamo di certe comodità senza poterne fare a meno.
Al contempo, sappiamo anche giungere a dei limiti per un certo rispetto verso la propria persona e il proprio intelletto, al contrario delle immense file per un "caffé" americano da Starbucks, un panino con dubbi ingredienti da McDonald's o il nuovo Iphone della Apple. Come Italiani, siamo diventati incapaci anche nel difendere le nostre tipiche usanze alimentari; magari troppo impegnati a provare il cinese, il messicano, il giapponese, il tailandese e via discorrendo, dimenticando di incentivare ma soprattutto di amare ciò che è squisitamente italiano.
Possibile che siamo diventati così grigi e tristi tanto da stonare con la bellezza del bianco, verde e rosso che brilla di luce propria nonostante tutto? Si, decisamente, se si pensa a quanto amorfa è diventata la società, che diviene sempre più massa e meno comunità, un gregge pronto a scaraventarsi nell'oscurità più tetra di un burrone dalla quale non si potrà mai più risalire.