venerdì 7 dicembre 2018

MANIFESTO NAZIONAL-RIVOLUZIONARIO: PER UNO STATO NUOVO


MANIFESTO NAZIONAL-RIVOLUZIONARIO: DISTRUZIONE DEL MODELLO LIBERALBORGHESE PER UNO STATO NUOVO

di Marco Tuccillo (Defend Italia)

Il "Manifesto Nazional-Rivoluzionario" scritto da Giustino D'Uva e Valerio Arenare, ideatori e promotori dell'azione sociale del SINLAI (Sindacato Nazionale Lavoratori Italiani, struttura satellite di Forza Nuova), è un lavoro dalla nobile caratura e dalla prospettiva valida, sensata, non utopistica di un futuro che prevede la nostra Patria che ritorna gloriosamente ad uno stato nuovo, sociale e nazionale.

Chiamato "Manifesto" non per casualità o per inutile enfasi, bensì perché rappresenta tutte le qualità del suddetto termine, manifestando per l'appunto tutti i principali punti per la ricostruzione nazionale attraverso ricette economiche tipiche della "Terza Via" -superando l'oramai fallimentare  sistema liberalborghese o marxista culturale-  arrivando alla struttura sociale derivante direttamente dai miti del nazionalsindacalismo rivoluzionario al corporativismo.

I riferimenti a Sorel, Nietzsche, Corridoni  ed altri importantissimi esponenti di tale corrente d'avanguardia e d'azione, fanno subito capire al lettore che vi è una scuola di pensiero -dietro tale lavoro- fondata sul mito di rinnovamento della volontà di potenza, uno stato nuovo, ribadiamo, realizzabile solo se l'uomo stesso sarà nuovo ed in senso squisitamente spirituale, culturale e d'azione. 

Il popolo lavoratore della classe media che torna ad essere faro della propria nazione, fiancheggiando quella che sarà un'avanguardia degna di portare il pesante fardello sulle spalle della Rivoluzione che sarà.  Per realizzare tutto ciò, ovviamente, la nostra nazione dovrà riscoprirsi tale -questo è un tassello che ben si evince nel "Manifesto Nazional-Rivoluzionario"- rendendosi protagonista della lotta al business dell'accoglienza che ogni giorno rimpinza l'Italia di migliaia di stranieri che reincarnano il tipico esempio di subclasse neoproletaria pronta a farsi sfruttare fino al midollo osseo dai manipolatori del grande capitale; non solo scagliarsi contro ciò ma ritornare al dovere di uomini e di donne, piuttosto che esigere diritti dalla dubbia valenza, posti di proposito per distrarre la massa dalle problematiche più concrete. Un altro passo fondamentale -posto per ultimo in questo articolo ma non per importanza- è la diffida totale da tutto ciò che viene rappresentato dal decadente sistema liberale, becero monopolio della quantità fatta di marciume a discapito della qualità degna della nostra terra, della nostra Europa.

Nell'area politica -giunta sino ad oggi fin troppo accomodante e facilmente influenzabile- mancava proprio un importante scritto come "Manifesto Nazional-Rivoluzionario" che si pone avanguardia in senso puramente letterale, culturale ma soprattutto base per una concreta lotta, per il sacrosanto riscatto di chi per troppo tempo  è stato con il capo chino a subire soprusi e umiliazioni dai grandi capitalisti e dai diktat falso-progressisti dei neomarxisti.