sabato 24 novembre 2018

L'insegnamento di Codreanu nell'epoca del mainstream e del colonialismo culturale

di Igor Colombo (Defend Italia)

Nella corrente  principale della comunicazione di massa, che il colonialismo culturale post-sessantottino ha definito col termine “mainstream” tra le sue varie e distorte articolazioni di pensiero è arrivato  anche a far credere che Stato e popolo siano la stessa cosa ed anzi che i cittadini siano essi stessi Stato.  Su tale imbroglio riflessivo e di autentica imposizione e lavaggio mentale nell’alveo della politica e dei suoi principali attori, i partiti, sono sempre di più quelli che da qualche tempo a questa parte stanno abusando in Italia  della parola sovranismo, una definizione che può significare e racchiudere tutto ma che allo stesso tempo può anche rappresentare il  nulla  se non accompagnata e sostenuta da una ferrea dottrina che sappia fare da guida spirituale. 

Proprio da qui nasce la confusione che prende corpo e che si sviluppa nella mente dei cittadini  e per mettere ordine si dovrebbe cominciare col precisare  che lo Stato per concezione intrinseca è espressione di un popolo che nello stesso Stato, nella sua organizzazione apicale e strutturale ed in particolare nei suoi uomini, debba trovare fonte di emulazione e di esempio. 

Proprio per questa confusione che si sta generando e per evitare che il popolo si perda nella disinformazione globalista che mira a cancellare valori, identità e che disumanizza e spazza via il cardine di una nazione che è il patriottismo, diventa d’uopo inserire in questo contesto formativo e dottrinario, proprio nell’imminente anniversario della sua macabra uccisione, il Capitano C.Z. Codreanu. 

Non è certamente questo lo spazio più adatto per parlare e descrivere la vita e le opere del Capitano Codreanu e del suo movimento legionario, in quanto non potrebbe bastare un semplice articolo per spiegare  il tutto nella sua vastissima grandezza di uomo e di militante e capo mistico politico, ma Codreanu  incarna alla perfezione il simbolo di guida spirituale e dogmatica di cui un popolo necessita e nella grande eredità che il Capitano ha lasciato ai partiti nazionalisti attuali diventa ancora più incisivo ed importante per il fatto di essere divenuto esempio anche a distanza di ottant’anni per tantissime generazioni di patrioti, senza essere mai arrivato a guidare politicamente la sua nazione.  

Oggi l’Europa proprio  nella sua storica parte  cattolica rappresentata  da determinate nazioni tra cui l’Italia,  ha abdicato alle sue radici culturali ed identitarie e soprattutto è venuta meno la Fede cristiana, quella Fede che negli anni ha permesso di bloccare i più potenti tentativi di conquista e di invasione  mussulmani improntati alle ideologie guerriere della scimitarra, simili oggi a quelle dell’Isis, pur trovandosi sempre in netta inferiorità numerica dinanzi al nemico, l’Europa cristiana ha sempre trionfato. 

Diversamente invece da quanto sta avvenendo da un po di anni a questa parte nella parte orientale dove nazioni come Polonia, Ungheria ,Rep.Ceca, Slovacchia, hanno risvegliato ed indirizzato il popolo in una guida politica ordinata ed impregnata di valori identitari e cristiani e non a caso la straordinaria marcia patriottica avvenuta qualche settimana fa a Varsavia ne è testimonianza completa e pragmatica. Oltre 300 mila patrioti che sfilano e con la presenza italiana  di Forza Nuova, movimento che fin dalla sua nascita ha avuto come obiettivo una ricostruzione nazionale in senso patriottico e religioso  ponendosi come avamposto  di insegnamento di un rigoroso addestramento militare-spirituale dell’anima, proprio come nelle intenzioni e visioni dello stesso Capitato Codreanu, sotto la protezione  e la grazia della Spada dell’Arcangelo. 

Alla base della nascita e della lotta del nazionalismo e patriottismo romeno vi era il problema di quel ceto della popolazione che avrebbe dovuto essere risorsa per lo Stato, cioè i contadini con accanto l’altro  e più penetrante ed  imperante, problema giudaico. Tutte le questioni politiche come quella dell’agricoltura e delle campagne  che si presentavano nella  loro ampiezza e gravità  in una Romania sostanzialmente povera, cercavano di essere risolti dai vari governi che in quegli anni si alternavano alla guida del Paese ma con provvedimenti illusori ed insufficienti alla risoluzione più importante  che, sarebbe dovuta arrivare come alternativa unica e valida nel movimento legionario di Codreanu. 

Se pensiamo a quanto simile e prototipico possa rappresentare quel topico momento in una Romania senza guida e con il potere in mano alle allora esistenti lobby giudaiche che nelle grandi città davano salari da fame ai lavoratori cosi come agli  impiegati, a quello che stiamo vivendo oggi in Italia ed in Europa in generale ,l’idea del guerriero politico che auspica l’insorgenza della vera Europa, diventa necessario per lui farne tesoro ed essere guida per il popolo, in ogni sua città ed in ogni quartiere di essa. 

Sulla spinta dell’insegnamento dottrinale che il Capitano Codreanu ci ha lasciato, ci sta come basilare fonte di esistenza spirituale la forza che in noi dobbiamo dare al popolo, non guardando ai numeri che ci circondando e che  anche dal punto di vista elettorale possono rappresentare solo droghe, perché il drogato non esce dalla morsa di tale piaga continuando a drogarsi, bensi’ nell’azione che vediamo nei vari movimenti patriottici che hanno idea di ricostruzione nazionale partendo dalla dottrina e dall’essere esempio per il popolo. 

Oggi il popolo italiano  non ha guida, non ha esempi e guarda come elemento di salvezza globale  un governo che, come quelli arrivati a quei tempi in Romania, ponevano solo un semplice e debole argine ,senza risolvere il caos e la povertà che attanagliava la nazione e che solo Codreanu  riusci a percepire e capire accogliendo la vocazione di salvezza del suo popolo  dietro ad una guida militante, di Fede,di coraggio, di ordine e di forza, per forgiare il patriota e l’uomo essendo lui da esempio nelle parole e nelle azioni.  


Da quell’esempio dunque non resta che ripartire e questo arduo e difficile compito di instillare nel popolo il sacro fuoco della Patria e dei nostri antenati gloriosi, in Italia spetta ai militanti ed alle guide di partiti nazionalisti, per vedere una Varsavia Italiana con quei numeri e quello spettacolo. 

Se già partiti come Forza Nuova ,affiancati da una miriade di altri movimenti ed associazioni nelle  marce che ci sono state in Italia, come quelle di Rimini, Catanzaro e Roma, si trova l’esempio da seguire per il popolo e mai da abbandonare per i predestinati a tale scopo, crederci sempre cosi come ci ha sempre creduto il Capitano Codreanu che nelle lettere dal carcere durante la sua prigionia incitava i suoi connazionali con la parola Svegliatevi!!! 


Proprio per questa strettissima connessione che ci lega a quei tempi fino  alla crisi dei giorni nostri e prendendo come esempio le parole di Codreanu , diventa indispensabile essere da esempio e da testimonianza al popolo che deve emularci, attraverso qualsiasi azione militante ed anche di stretta problematica politica che si presenta nelle nostre città e nei nostri quartieri, con  azioni, cortei, presidii, gazebi informativi, conferenze etc è sempre più importante prendere in mano la spada di San Michele Arcangelo, che guarda caso sul finire dell’ottocento, fu il santo più odiato dalla grande massoneria internazionale che negli anni non è cambiata nel suo obiettivo e nel suo satanico piano di dissoluzione di valori, identità e popoli e che solo ai patrioti di Fede spetta sconfiggerla.