Il Comune di Crotone ha deciso di regalare altre migliaia di euro a Jorit, quello dei mulali a dir poco di sinistra, militante antifa, vicino ai centri sociali partenopei. Questo in una Città martoriata dalla malapolitica e dall'emigrazione dei suoi figli, che partono per il Nord.
Sembra che questa volta il secondo murale costerà 27 mila euro, soldi pubblici che il comune ha incassato da Eni per la riqualificazione dei quartieri e che vengono così sciupati in operazioni ideologiche a favore di quella retorica immigrazionista che fa tanto piacere a quelle associazioni, le famose cooperative rosse, che già battono le mani.
Il quartiere
Sembra però che questa volta il rione individuato non abbia gradito. Infatti ai microfoni dell'emittente del giornalista Giovanni Monte, il comitato di quartiere ha chiaramente detto che la tematica per loro é divisiva e sbagliata.
Forza Nuova
Nelle stesse ore per voce degli esponenti locali di Forza Nuova é uscito un duro comunicato, dove il movimento chiede al comune di desistere da tale operazione definita: «Ideologica e sbagliata».
La falce e martello
Potrebbe sembrare anche una polemica un po' retrò, ma Jorit a Crotone ci ha messo del suo per ottenerla, infatti quando ha realizzato il suo primo murale nel quartiere 300 alloggi, lo stesso si é presentato alla stampa con la maglietta degli antifa ed a fine lavoro ha lasciato alla base del murale una provocatoria falce e martello.
In questo caso al comune é costato quasi 20.000 euro e della «spinta alla rinascita del quartiere» che avevano annunciato, per ora neache l'ombra purtroppo.
Il web ed i quartieri
Incassato il no del quartiere Fondo Gesù, adesso le opzioni sono tre: cambiare tematica e magari "artista"; desistere e cambiare meta; oppure fare un murale impopolare al Gesù.
Alcune voci di corridoio, riferiscono che il comune intenderebbe cambiare meta.
Cambiare quartiere quindi? Molto difficile visto la valanga di proteste sui social, da parte di diversi utenti, cittadini di tutti i quartieri crotonesi.
Un bel pasticcio firmato Enzo Voce e pagato con fondi pubblici.
Seguiremo vicenda,
Defend Italia