giovedì 9 agosto 2018

CRUZADA Y RECONQUISTA: LE FORZE DEL BENE SPAGNOLE


di Marco Tuccillo (Defend Italia)

"Cara al sol con la camisa nueva

que tú bordaste en rojo ayer,

me hallará la muerte si me lleva

y no te vuelvo a ver."


Una Spagna benedetta da Dio, quella che si è battuta sui campi di battaglia della propria terra per difenderla dalla canea marxista, bolscevica, anarchica e anticristiana insurrezionalista. Una Spagna con la spada puntata verso il sole, con la lama scintillante a voler rappresentare la "Santa Crociata" per la "Reconquista" del sacro suolo natio e la tutela delle sue millenarie tradizioni, necessarie anzi vitali per la continuità dell'Hispanidad in Europa e nel mondo.

La ricerca della bella morte per la salvezza della Spagna nell'eroico sguardo dei guerrieri spagnoli della tradizione, affiancati da fratelli d'arme provenienti da tutto il continente, accorsi in terra iberica sotto le insegne dell'Italia fascista, della Germania Nazionalsocialista, dell'Irlanda della Guardia Nazionale e della Romania delle guardie di Ferro di Corneliu Zelea Codreanu. 

Un fascio di forze, destinato a vincere su quell'ondata di terrore che seminava morte e caos tra la popolazione locale specialmente se cristiana cattolica, con la conseguente distruzione di chiese e altari affiancata alle fucilazioni di massa di preti e suore. Le forze rosse repubblicane della <> o meglio <> come si leggeva nella dottrina ideologica e filosofica di Menéndez y Pelayo e Maeztu, erano caratterizzate da una ferocia disarmante e inumana nei confronti di tutto ciò che era "Spagnolo", nel significato più "puro" del termine.Secondo numerosi fonti storiche, il terrore rosso dei repubblicani spagnoli superava di gran lunga quello dei compagni sovietici durante la rivoluzione bolscevica, proprio questo fattore garantì ai "nacionales" (forze nazionaliste spagnole) un fortissimo contributo popolare nella "Reconquista", in particolar modo nelle zone tradizionalmente carliste come la Navarra.

Nonostante le diverse affinità ideologiche di forze politiche come la Falange Spagnola di Jose Antonio Primo de Rivera oppure di Ramiro Ledesma Ramos con le JONS, con il resto della destra tradizionale e quindi a trazione carlista, ci fu comunque una forte volontà di lottare sullo stesso fronte vedendo nella "Cruzada", un segnale divino per la rinascita dell'Hispanidad che sia fondato su un concetto di "Stato Nuovo" che miri ad una terza via economica, almeno così era per i falangisti e per i nazionalsindacalisti e non per il resto delle forze "nacionales" in cui prevalevano altri modelli politico-economici. 

Fu proprio nell'unità dei "nacionales" che la Spagna riuscì a salvarsi da una fine quasi inevitabile, che l'avrebbe condannata all'estirpazione totale di tutto ciò che era e che storicamente l'ha resa nota nel mondo. Oggi più che mai, sulla lezione della "Cruzada y Reconquista", bisogna difendere l'Europa dalla volontà mondialista di distruggere radici millenaria di antichi popoli fondatori di miti e civiltà senza eguali nella storia dell'umanità.