Da un paio di giorni si può leggere su una testata on-line crotonese in un articolo che é da parte di chi lo scrive un chiaro tentativo, goffo e maldestro, di indirizzare l'opinione pubblica sull'idea della finta necessità di abbattere o quantomeno modificare il cosiddetto Gladio (modificarlo per non creare danno erariale scrive), ovvero quell'opera mastodontica di dieci metri in marmo travertino che svetta in città, voluta dall'allora sindaco Pasquale Senatore in memoria di tutti i caduti di quella guerra civile che gli storici di sinistra chiamano impropriamente "resistenza", opera dedicata a tutte le vittime, rosse e nere, senza distinzione che intendeva (nelle intenzioni del prof. Senatore) far passare il concetto di
Pacificazione Nazionale.
Ebbene sì, questo tentativo di pacificazione (che ricorda un po' quello della Valle de Los Caidos a Madrid di Franco), proviene da un sindaco che aveva abitudine di girare con la "M" di Mussolini sul bavero della giacca e non da un sindaco patentato pacifista dalla sinistra radical-chic detentrice di brevetti di conformità moraloide.
Perché é giusto che a distanza di anni, possa cadere per sempre la narrazione ufficiale dei vincitori che hanno trasformato la storia di una guerra civile ad alta densità che ha spaccato l'Italia in due e con migliaia di morti da entrambe le parti, in storia di una mera "resistenza" di parte col ricordo al 50%. Narrazione che riproposta fino alla nausea ha coinvolto solo ed esattamente quella mezza Italia di sinistra, mai divenuta sentire comune e totalmente accettata. Narrazione che ha avuto oltretutto il suo strascico di violenza postuma pompando l'opposto estremismo e armando la mano di tanti giovani, resi ostili sapientemente, mai indotti all'idea di Pacificazione Nazionale. Il monumento alla Pacificazione di Crotone porta a riflettere sul fatto che in entrambi i fronti si é versato troppo sangue per poterci permettere ancora guerre tra italiani, questo é il concetto che dà fastidio ai deterrenti del monumento, perché con l'antifascismo istituzionale si guadagno finanziamenti e sostegni di carrozzoni come ANPI ed affini.
Pasquale Senatore, fece col monumento qualcosa di straordinario, che va oltre la capacità d'intendere di certa sinistra culturale da salotto crotonese, che vuole lo scontro e non la collaborazione per il bene della città e della nazione.
Rassegnatevi nel 2024 la battaglia é popolo contro sistema, il popolo lo avverte e come avete visto riuscite a suscitare solo la solita matematica fatta di commenti positivi e negativi e nulla di condiviso (in realtà neache quelli questa volta), perché il concetto che avete espresso é la vecchia proposta narrativa di quel sistema attivo dal 1945, oggi in difficoltà più di ieri.
Comunque nessuno tocchi il monumento di Pasquale Senatore, pronti a difenderlo!
Davide Pirillo
(Forza Nuova)