di Igor Colombo
La nostra società dipende totalmente da due settori: acqua ed energia. Riguardo la prima chi la controlla( in barba a referendum popolari che ne hanno legittimato la qualità di bene pubblico), può assetare popoli e nazioni; sulla seconda, li può isolare e ridurli alla fame.
Viviamo in pieno progresso e slancio economico, i cui ad esempio il denaro contante è sempre più limitato e ci siamo abituati ad acquistare beni e servizi su internet. Chi controlla l'energia ha anche il controllo della rete e di conseguenza del nostro denaro. Le nostre connessioni dipendono dall'energia e con la tecnologia della fibra anche i telefoni fissi sono collegati ad essa.
In base a questi fattori di controllo, immaginate, avanzando delle ipotesi, su probabili ed annunciati "lockdown energetici" , di cui ne sentiamo solo velatamente parlare ma che nell'effettivo non ci è dato sapere come effettivamente una tale restrizione verrebbe assunta e praticata, tutto questo ovviamente per fronteggiare una crisi energetica che è già evidente. Dovessero interrompere l'energia per una determinata fascia di tempo della nostra giornata, riflettiamo su quanto la nostra vita verrebbe ulteriormente limitata soprattutto e drammaticamente in alcuni aspetti importanti come l'esigenza e l'urgenza di comunicare anche una emergenza sanitaria.
Potrebbe tutto ciò rappresentare, mediante tale controllo, un pezzo del mosaico ancora mancante che spinge per l'azzeramento della nostra società verso quel progetto già messo in atto e sperimentato attraverso il periodo pandemico, chiamato "Great Reset.
RIFLETTIAMO!!!