sabato 8 dicembre 2018

FEMMINISMO: GENESI DI UNA MENTALITA’ DISSOLUTRICE DELLA NOSTRA CIVILTÀ

FEMMINISMO: GENESI DI UNA MENTALITÀ DISSOLUTRICE DELLA NOSTRA CIVILTÀ  E DEI NOSTRI VALORI, CONTRO CUI BISOGNA ESSERE INTRANSIGENTI DOMENICANI 

Di Igor Colombo (Defend Italia)

In questo 2018 che ormai sta volgendo al termine, molti sono stati gli anniversari di personaggi ed epoche storiche, molte degne di commemorazione e ricordo ed esempio  per noi, altre terribilmente aberranti  e che segnano tutta una simbologia comportamentale, di influenza o meglio  dire  di devianza delle menti e di depravazione e decadenza della nostra società e civiltà.  Tra questi spicca il 50° anniversario del sessantotto, fallito purtroppo in Italia nella sua unica svolta positiva che avrebbe potuto avere nella lotta al sistema   già nella sua fase iniziale nell’unione trasversale degli opposti movimenti studenteschi ,  nel mondo occidentale viceversa  è penetrato nella sua forma peggiore di distruzione di ogni principio e valore etico, grazie a radici infauste ed innaturali e che hanno trovato terreno fertile anche grazie ad un profondo cambiamento della Chiesa quale guida spirituale e religiosa , che col Concilio Vaticano II istituito da Giovanni XXIII qualche anno prima(1962), ha rotto con la Tradizione Cattolica, aprendo all’ecumenismo ,al relativismo ed al  modernismo, condannato già da San Pio X nella Pascendi, lavorando cosi con un costante impegno  di sostituzione della Religione Cattolica con il razionalismo che per una sorta di assioma eretico ha fatto suo il principio per cui la ragione deve purificare la Fede, in nuovo clima di spaventosa libertà che si è da allora creata.  

In mezzo a tutto questo caos trova il suo processo conclusivo il movimento femminista, che attraverso la menzogna ,quale arma e strumento di convincimento delle masse, in Italia  ha portato una infezione nel nostro tessuto sociale e culturale ,dove ancora oggi vediamo ferite aperte e pensieri abominevoli di dissoluzione di tutti quei valori ed ideali che in Italia specialmente sotto il ventennio fascista, erano assurti a dogma quale  concezione nazionalista di Stato e di difesa della famiglia  che, soprattutto attraverso la Scuola di Mistica Fascista, ha indirizzato un cammino ben preciso inquadrato nell’ottica ed in una visione spirituale del militante formato  come autentico apostolo della causa patriottica  forgiata su di una educazione nazionale, religiosa e militante.  

 


Il  sessantotto  che fu essenzialmente un anno povero di eventi che avrebbero potuto identificare  un qualcosa di importante nella storia ma che segnò invece  un radicale cambiamento di mentalità ed una controrivoluzione che ha trovato i suoi capisaldi in  riferimenti filosofici  del movimento femminista    nella Scuola di Francoforte e nei vari Adorno e Marcuse,  che proprio in Germania sotto il governo nazionalsocialista, furono individuate come persone non gradite ed allontanate dalla Germania stessa ma che a fine conflitto, dopo il 1945, tornarono spargendo il loro veleno e la loro immoralità politico-liberale in tutto il mondo occidentale ed di conseguenza in Italia.  

Tanto potrebbe essere scritto su questo fenomeno deviante ma riteniamo essenziale porre una breve analisi di genesi ed un bilancio di esegesi della sua eredità che torna infatti  attuale ai giorni nostri su varie tematiche  e fenomeni che i vari partiti nazional-popolari ed identitari , primo fra tutti Forza Nuova in Italia e poi altri partiti gemelli in Europa, lottano  da sempre, come l’immigrazione, eutanasia, aborto ,unioni gay e conseguente strenua difesa della famiglia naturale. 

Il femminismo radicale sessantottino poggia le sue basi  sul concetto  di emancipazione ,da quella economica marxista e classista , a quella più pericolosa, innaturale ed immorale che è quella sessuale e che si realizza nella sua alienazione mentale dal liberarsi  da quella che veniva vista come oppressione che le donne subivano dall’uomo, un totale moto di sovversione etico-sociale che trascina verso un cambiamento delle origini stesse del femminismo ,il quale nell’ottocento avendo una visione liberale, anelava solo alla parità dei sessi.  Nel sessantotto e soprattutto nella sua eredità post-moderna si è invece giunti, grazie anche alle leggi dei governi liberal- democristiani degli anni settanta ,che mascherati dietro una sottilissima patina di difesa della famiglia naturale, nel 1975 iniziarono   a riformare l’ottimo codice del diritto di famiglia emanato sotto l’egida e la fermezza morale del governo fascista, che imponeva determinati , diritti e doveri dei coniugi che andavano dall’obbligo della coabitazione, fino a quello di reciproca assistenza, stabiliva come capo famiglia  il marito e la moglie doveva seguire la condizione civile di lui e ne assumeva ovviamente il cognome e soprattutto stabiliva il diritto di Patria Potestà. 

In quella visione ed applicazione del diritto di famiglia non vi era dunque alcuna discrepanza e sconnessione tra la legge dello Stato e la Dottrina della Chiesa ed è appunto per questo che tutto ciò avrebbe dovuto trovare una dissoluzione totale che sarebbe servita già in quegli anni come apripista alla distruzione della famiglia, da sempre cellula più importante dello Stato, iniziata appunto con la riforma del diritto di famiglia del 1975 che annullò parecchi codici ,mutando la Patria Potestà , il diritto cioè attribuito al padre di educare ,proteggere ed istruire i figli, in un’amorfa responsabilità genitoriale, passando poi per legalizzare l’omicidio attraverso l’aborto, il tutto giungendo fino ai giorni nostri con continue leggi e modifiche che hanno portato a legalizzare unioni omosessuali ed addirittura a pretendere di cancellare le figure naturali di padre e madre sostituendoli con  genitore 1 e genitore due. 

Tutto questo cancro che vuole essere portato in metastasi  da questa mentalità immorale di stampo femminista, trova come sua ultima aspirazione l’imposizione dell’ideologia gender, scavalcando cosi ogni tipo di autorità naturale e divina, si vuole dare, sempre in nome di quella falsa libertà, il diritto al bambino di scegliere il proprio sesso, indipendentemente da quello che madre natura stessa ha già assegnato. 

Tutti questi aneliti diabolici che trovano radici lontane in gente come Margaret Sanger   pioniera americana del metodo contraccettivo e della mentalità e genesi del femminismo, fatto proprio in Italia  dal sessantotto femminista-radicale  che col motto  “tremate le streghe son tornate” hanno voluto piano piano proseguire nella distruzione della nostra società civile e della  famiglia naturale. 

Oggi quelle streghe le possiamo trovare incarnate in personaggi come la Bonino e la Boldrini,

per esempio, la prima sostenitrice accanita delle teorie devastatrici della famiglia e dell’ordine naturale stabilito da Dio, la seconda personificazione della propaganda di sostituzione di popolo attraverso un fenomeno di immigrazione del quale essa stessa disconosce per sua mancata formazione culturale ,danni, cause ed effetti a livello mondiale. 

Tutte tematiche e teorie che partono sempre da quella mentalità genetica del femminismo radicale sessantottino che ha come fonte speculativa cardine la corruzione dei principi, la degenerazione, l’appiattimento della nostra società su visioni sempre più libertarie e laiciste, anti-cristiane e tutto questo lo possiamo trovare nell’eredità internazionale che queste forme  di immoralità hanno lasciato, attraverso una sorta di martirio del corpo femminile esposto spesso a ludibrio ,con donne che si presentano nude e con scritte demoniache sulle loro stesse parti del corpo che inneggiano a volgarità, devianza sessuale ,morale e odio verso la natura stessa che le ha concepite negando pertanto la loro stessa esistenza fisica e spirituale. 

Spetta dunque sempre a noi patrioti  lo scardinamento di questo disordine civile, immorale e politico, lottare contro lo sdoganamento di falsa emancipazione, di menzogne travestite da libertà, di mentalità distorte e malate, con ogni mezzo che abbiamo a disposizione ,tenendo sempre presente l’insegnamento di chi nel periodo contemporaneo politico-storico e culturale più bello che l’Italia abbia vissuto, il ventennio fascista, ci raccomandò di essere Intransigenti Domenicani.