Di Marco Tuccillo (Defend Italia)
«Giacciono sullo scudo i figli dell'aurora»
1 novembre 2013, Atene, le bestie rosse si aggirano con la bocca sporca di sangue, mentre gli occhi inietatti di veleno posano il proprio sguardo mostruoso sui due giovani spartani.
L'elmo soffoca le tempie, le vene rigonfiano e nel sangue ribolle lo spirito della Grecia eterna e sovrana; lo scudo poggia a terra, a voler resistere a quell'assalto carico di bestialità ma il male ha la meglio e i guerrieri cadono a terra nel compimento del proprio sacrificio.
Manos e Giorgos, ennesime vittime dell'odio antifascista e comunista, assassinati a sangue freddo in una serata invernale come tante, passate fuori la sezione di Alba Dorata dove i due militavano.
Nessuna indagine, o meglio, false direttive per cercare di insabbiare una vera e propria esecuzione come fu quella di Acca Larentia nel 1978 e altre avvenute in Italia negli anni di piombo. Nessuno ha pagato per la morte di Manos e Giorgos, ancora un'ingiustizia, a testimonianza che questo mondo malato e corrotto ha il volere di eliminare coloro che lottano per la propria patria mai venendo meno al senso del dovere.
L'Europa dei figli migliori, ogni anno, commemora i due spartani con un corteo commemorativo a dimostrare che l'esempio è eterno e che non si ha alcuna volontà di dimenticare due fratelli uccisi dalla barbarie rossa spinta dal sistema democratico.
Anche quest'anno, Forza Nuova marcerà per Milano in ricordo di Manos e Giorgos.